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E’ ancora ora di cambiare...
LA CURA…
Come spesso accade nel calcio, ha pagato l’ultimo dei colpevoli. Ringraziamo il mr Novellino per
quanto di buono ha saputo fare, soprattutto lo scorso campionato, e facciamo i nostri migliori
auguri alla nuova coppia di allenatori dei gialli Pavan-Melotti; ma saranno loro la soluzione?
LA VOCE DEL TIFO:
ESONERATE IL PRESIDENTE!
Il rendimento del Modena soprattutto in quest’ultimo periodo rappresenta soltanto uno dei molteplici aspetti dell’evidente fallimento dell’attuale proprietà della nostra squadra; e se per migliorare le prestazioni sul campo si è logicamente ricorso all’esonero dell’allenatore, così in questo caso sembra di poter ricondurre gran parte dei problemi del Modena FC al suo Presidente Antonio Caliendo.
Si potrebbero analizzare da questo punto di vista numerose criticità della gestione Caliendo, e in ogni caso intaccheremmo soltanto la superficie del problema, poiché ci resterebbe comunque sconosciuto tutto ciò che finora non è venuto a galla e che scopriremo, forse, solo una volta finito l’infausto matrimonio tra l’ex procuratore e i colori gialloblù, un matrimonio chissa perché voluto e celebrato da Roberto Casari nel 2012.
Sono passati da allora quasi 3 anni, un periodo impossibile da riassumere in poche righe, ma che vorremmo ricordare concentrandoci su un aspetto della gestione Caliendo, quello della comunicazione con la piazza.
Un momento saliente e purtroppo indimenticabile fu la partecipazione di Caliendo e Casari alla trasmissione “Barba e Capelli” di TRC nel marzo del 2013; indimenticabile soprattutto perché un altro ospite in studio, il dott. Grandi, fu capace di riassumere in poche parole quello che anche oggi noi vogliamo ribadire, spiegando a Caliendo che “i modenesi la ritengono un cioccapiatti”. In quella stessa occasione l’allora “consulente” del Modena FC negò a più riprese di essere il proprietario anche di una sola quota della società (imperversava ancora in Monte Kosica il magnate Commini): e il bello è che, quando si scoprì il contrario, quasi nessun giornalista si preoccupò di sottolineare la falsità di quelle affermazioni.
Ma veniamo a momenti più vicini. Tralasciamo le farneticazioni – dal sogno di Ebagua ai 650 mila euro per Galabinov – pronunciate per giustificare un mercato di gennaio che ognuno è in grado di giudicare, e veniamo al recentissimo cambio di allenatore. Come sempre non entreremo in questioni tecniche (anzi, ovviamente approfittiamo per augurare a Pavan e Melotti di continuare sulla strada intrapresa a Brescia), ma ci limiteremo a riportare tre affermazioni di Caliendo che si commentano da sole:
“Voglio dare una chance a Pavan, vediamo come vanno le prossime partite e in caso di una mancata scossa allora il nome importante è già pronto” (2 marzo, il giorno della scelta)
“Pavan può essere la soluzione. Non direi se temporanea oppure definitiva, in questo momento è la soluzione” (3 marzo, il giorno della partita)
“Ringrazio il mister, ho sempre creduto in lui” (4 marzo, il giorno dopo la partita)
L’altro tema caldo di queste settimane è il futuro di Caliendo nel Modena. Ha affermato al proposito il Presidente:
“Le porte sono sempre aperte per qualunque imprenditore abbia a cuore le sorti del Modena” (8 febbraio)
“Sto preparando una denuncia per questi personaggi” (28 febbraio, riferito a possibili imprenditori interessati all’acquisto del Modena).
E infine, due affermazioni che ci lasciano molto perplessi e poco tranquilli:
“Se dovessimo malauguratamente retrocedere io mi ritiro dal mondo del calcio” (1 marzo)
“Vorrei, però, chiarire che Antonio Caliendo ha una priorità: il bene del Modena e dei suoi tifosi; perché io a conti fatti sono uno di loro” (3 marzo)
Un vero tifoso, caro Presidente, non segue la propria squadra a seconda dei risultati.
La redazione
Se dovessimo malauguratamente retrocedere io mi ritiro dal mondo del calcio (1 marzo)