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LA VOCE DEL TIFO

I tifosi e il potere

Tra le possibili cause del calo di presenze negli stadi, e più in generale della crisi del calcio italiano, abbiamo citato nell’ultimo numero lo strapotere delle televisioni, dalle quali le società di serie A e B ricavano circa un 50% dei loro introiti complessivi (l’altra fonte principale sono le plusvalenze, come dimostrato anche dall’ultimo bilancio del Modena FC). Proprio da questa realtà parte un interessantissimo articolo di Fulvio Paglialunga comparso sul sito www.ultimouomo.com, che vogliamo provare a riassumere.

L’articolo è incentrato sulla Infront, la società svizzera (guidata dal nipote di Blatter…) che nel 2008 acquistò la Media Partners fondata da Andrea Abodi (attuale presidente della Lega Serie B…) e dal 2010 la sostituì nella gestione della vendita dei diritti tv grazie all’appoggio determinante di Matarrese, Galliani e Lotito. Gestire la vendita dei diritti tv significa avere un immenso potere sul calcio italiano (si pensi solo al “calendario spezzatino” cui i tifosi sono costretti per esigenze televisive), come dimostra un altro fatto: gli stessi personaggi che promossero l’ingresso della Infront nel calcio italiano (Galliani e Lotito in primis) hanno più recentemente formato il fronte favorevole all’elezione a Presidente di Lega di Tavecchio, protagonista di una contestata corsa alla presidenza nella quale è opportuno segnalare anche il voto favorevole del Modena di Caliendo (eletto poche settimane dopo nel Consiglio di Lega di Serie B).

Un caso emblematico nella vicenda è quello del Bari, che passa dal fallimento del dopo-Matarrese (ancora lui…) all’acquisto da parte di Paparesta grazie ai soldi forniti, guarda caso, per 2/3 dalla Infront e per il restante, pensate un po’, da Lotito. Come stupirsi allora che il Bari appoggi la candidatura di Tavecchio, e che tra i nuovi consiglieri della Lega Serie B ci sia proprio lo stesso Paparesta?

Conclude Paglialunga: “Possono essere tutte coincidenze, ma è sicuramente un concentrato di potere altissimo: esiste, di fatto, una società che garantisce quasi per intero le entrate di moltissimi club e potrebbe pure arrivare a garantirli al 100%. E che in qualche modo tiene unito uno schieramento che sceglie sempre la continuità e che non rompe mai con il vecchio calcio ammalato, povero, triste e sempre meno competitivo. Che gestisce i diritti tv del calcio (e organizza, tanto per aggiungere, le sessioni di calciomercato) e il marketing e gli sponsor di troppe società e che forse non ha placato la sua fame”.

In poche parole, il calcio italiano sembra sostanzialmente controllato e influenzato da soggetti interessati soltanto alla speculazione economica, in un gioco di soldi e potere che ha come vittima principale i tifosi e la loro passione. Se una soluzione “dall’alto” ai mali del calcio risulta dunque impossibile, rimane soltanto il modello “dal basso”, quello che vuole riportare il tifoso al centro del sistema; un modello che sta percorrendo una strada in salita, difficile ma stimolante, attraverso le realtà degli Azionariati Popolari e dei Supporter Trust, sempre più diffusi nel nostro paese e per questo guardati spesso con diffidenza e ostilità da chi governa oggi il sistema. Scrivete le vostre opinioni a redazione@forzamodena.it

La Redazione